Lavorare sul sistema linfatico: un’attività complessa
E’ grazie alle accurate ricerche del XIX e del XX secolo se oggi l’anatomia del sistema vascolare sembra essere definitivamente accertata. Nel corso dell’ultimo secolo la scuola di anatomia di Kubik in Svizzera ha contribuito ad ampliare le conoscenze in questo ambito, tenendo conto della difficoltà di descrivere il sistema vascolare per il gran numero di variabili anatomiche e non costanti.
Se infatti è facile trovare il tracciato dei canali prelinfatici dei principali vasi linfatici e nel dotto toracico del 70-80% delle persone, innumerevoli variabili individuali possono essere osservate negli altri casi.
In pratica si nota come tutti gli organi e i tessuti del corpo sono dotati di vasi linfatici ad eccezione del sistema nervoso centrale. Vediamo ora nel dettaglio le caratteristiche del sistema vascolare linfatico.
Il sistema vascolare linfatico è costituito da due diversi elementi: i linfonodi e i vasi linfatici. Inoltre il sistema vascolare linfatico nasce dal tessuto interstiziale e attraverso i vasi prelinfatici il liquido interstiziale si dirige nei capillari linfatici, che formano una specie di rete e sono mantenuti permeabili grazie all’azione di alcuni filamenti fissati al tessuto connettivo grazie a fibre collagene.
In questo modo il liquido interstiziale può penetrare nei capillari linfatici prendendo a questo punto il nome di linfa. Mentre i vasi prelinfatici non presentano alcuna struttura di parete, i capillari linfatici sono formati da uno strato di cellule endoteliali unite alle loro estremità, a volte sovrapposte.
La linfa raccolta attraverso l’intermediazione di questi larghi capillari raggiunge poi i vasi linfatici precollettori di calibro inferiore ma dotati di una parete più spessa anche se ancora esile, dove le cellule endoteliali sono coperte da cellule muscolari lisce e da fibre elastiche all’interno di una avventizia.
A differenza dei capillari linfatici questi vasi possono possedere in modo irregolare rare valvole. Notiamo poi come la pelle e le mucose presentino uno strato superficiale di capillari linfatici e una rete più profonda: sono questi i vasi collettori, dove sboccano i precollettori linfatici.
A livello dei precollettori la parete mostra i tre classici strati di un vaso: le cellule endoteliali (tonaca intima), lo strato delle cellule muscolari lisce (tonaca media) e una avventizia (tonaca avventizia). Questi vasi si distinguono per il diametro e la componente muscolare più importante e sono caratterizzati dalla presenza di alcune valvole che li dividono in segmenti e impongono una direzione al flusso linfatico. I segmenti del vaso linfatico prendono il nome di linfangione e tutti i vasi linfatici sono innervati dal sistema neurovegetativo.
Parlando invece dei linfonodi questi sono formati da cellule reticolari che fungono da filtro grazie ai meccanismi della fagocitosi e della pinocitosi e da cellule del sistema linfatico. La linfa che arriva ai linfonodi dai differenti vasi afferenti alla zona sinusoidale corticale una volta giunta all’interno presenta due tipi di circolazione: una lenta, assicurata dalle cellule del sistema reticolare, e una rapida.
La linfa lascia poi il linfonodo al livello dell’ilo attraverso uno o due collettori efferenti che si riuniscono per formare i tronchi linfatici. I collettori degli arti inferiori e quelli pelvici formano i tronchi iliaci, ai quali fanno seguito i tronchi lombari che si uniscono al tronco gastrointestinale origine del dotto toracico.
La linfa qui, arricchita dai lipidi e proveniente dal tronco gastrointestinale, prende il nome di chilo.
Concludiamo questo approfondimento ricordando che il sistema vascolare linfatico è diviso in una rete superficiale e una rete profonda e contrariamente al sistema venoso, ove il sistema superficiale è responsabile solo del 10% della circolazione a livello degli arti, il sistema linfatico superficiale drena l’80% della linfa.
Approssimativamente quindi solo il 20% della circolazione linfatica viene garantito dalle vie profonde. In periferia notiamo come si formi una quantità variabile tra 5 e 6 litri circa di linfa al giorno e la concentrazione della stessa per il 50% nei linfonodi porta a solo 2-3 litri al giorno la portata a livello del dotto linfatico.
Vediamo quindi come per assicurare il drenaggio sia importante accanto allo studio della parte teorica la frequenza di un corso specifico in Massaggio in Linfodrenaggio Vodder, come quelli offerti dalla scuola di massaggio DIABASI® in tutta Italia.
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