Elevatore della scapola: anatomia e cause e rimedi al dolore

Lug 29, 2021

Introduzione

L’elevatore della scapola è un muscolo del collo, di forma allungata, che prende origine dai processi trasversi delle prime quattro vertebre cervicali (C1-C4) e si inserisce sull’angolo superiore della scapola.

Eleva e ruota inferiormente la scapola, estende, flette lateralmente e ruota il collo dallo stesso lato.

L’elevatore della scapola viene usato molto spesso. Si presenta ipertonico in seguito a un lavoro asimmetrico degli arti superiori, nel portare, sollevare e raggiungere. Nel movimento agisce insieme ad altre parti muscolari: trapezio o romboidi, per questo motivo molte disfunzioni risultano spesso presenti anche in questi altri gruppi muscolari sinergici.

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Indice

Anatomia funzionale

Svolge un ruolo molto importante e complesso nella biomeccanica del movimento. Le sue azioni principali sono quelle di elevare e ruotare inferiormente la scapola, estendere, flettere lateralmente e ruotare il collo dallo stesso lato.

Insieme alle fibre superiori del muscolo trapezio, collabora nel movimento di elevazione della scapola ed estensione del capo.

L’elevatore della scapola e il trapezio esercitano un’azione opposta di rotazione nei confronti della scapola: l’elevatore della scapola ruota inferiormente, il trapezio ruota superiormente.

Il grande e piccolo romboide, collaborano con l’elevatore della scapola nel movimento di rotazione inferiore, consentendo il posizionamento della cavità glenoidea durante i movimenti compiuti dall’estremità superiore.

Durante il movimento di adduzione questo controllo della glenoide, favorisce l’aumento di movimento dell’articolazione gleno-omerale.

Durante l’attività di carico, come lo spingere, vengono coinvolte tutte le parti muscolari sopraelencate, insieme a dei muscoli stabilizzatori scapolari: piccolo pettorale e dentato anteriore, per aiutare l’ancoraggio della scapola alla gabbia toracica.

Palpazione

Per localizzare meglio l’elevatore della scapola dobbiamo ricercare l’angolo superiore della scapola premendo lungo il margine superiore e il margine mediale. Localizzata la parte muscolare, dobbiamo seguirla fino ai processi trasversi delle prime quattro vertebre cervicali. Appare con un’architettura di tipo parallelo con le fibre muscolari diagonali.

Dolore

L’elevatore della scapola è il secondo muscolo, dopo il trapezio, che causa dolore al collo e alle spalle, quando è irrigidito, contratto o infiammato: portare zaini molto pesanti o borsette a tracolla potrebbe essere una delle cause principali.

Le possibili aree di irradiazioni del dolore sono:

  • Sulla zona muscolare
  • Lungo il bordo mediale della scapola
  • Sulla porzione superiore della scapola fino alla faccia posteriore del braccio

Quando il dolore è localizzato alla spalla o al collo, oltre all’elevatore della scapola, dobbiamo prendere in considerazione e trattare anche altri distretti muscolari coinvolti:

  • i muscoli romboidi
  • il muscolo trapezio
  • il muscolo sopraspinato
  • i muscoli posteriori del collo

Cause

  • L’elevatore della scapola può essere danneggiato a causa di diversi fattori:

    • Stress fisici cronici
    • Stress emotivi cronici
    • Eventi traumatici

     

    Altre cause possono essere:

    • tenere la cornetta del telefono con la guancia
    • dormire di lato senza cuscino
    • il camminare con un bastone troppo lungo
    • lavorare al computer con un testo scritto a fianco
    • esercizi fisici che coinvolgono le spalle ed il carico su di esse
    • incidente automobilistico che sovente causa il “colpo della frusta”
    • stare a lungo con la testa chinata in avanti per leggere un libro
    • postura scorretta, si può grazie ad un’analisi migliorare la sua postura con ginnastica mirata sul cliente

Rimedi Comuni

Tra i rimedi più comuni ed efficaci per la risoluzione del dolore, provocata dalla parte muscolare contratta troviamo il Massaggio Decontratturante, con le sue manovre che aiutano a distendere la parte muscolare tesa, ossigenare i tessuti e sciogliere eventuali tensioni, il trattamento di Massoterapia Cervicale del Benessere, che con il suo lavoro specifico, tecnico e dettagliato, su tutte le parti muscolari coinvolte nella zona alta del tronco (collo e spalle) porta notevoli benefici nella risoluzione della problematica e del dolore, il massaggio trigger point, che lavora su dei punti localizzati (trigger) nel muscolo, la cui palpazione provoca un dolore pungente e fastidioso.

Se il dolore non si presenta in maniera acuta, possiamo ricorrere anche a un Massaggio Svedese, con una pressione maggiore ad effetto muscolare distensivo o ad un Massaggio Hot Stone, inserito all’interno di un ciclo massoterapico o decontratturante, come terapia del calore, per aiutare a distendere la muscolatura rigida.

Un altro ottimo rimedio da fare in casa da soli (attivo), o dopo un trattamento di massaggio con l’aiuto dell’operatore (passivo), è senza dubbio lo stretching.

Esercizio di stretching attivo

  • piegare la testa verso il lato opposto alla muscolatura interessata, inclinando l’orecchio in direzione della spalla omolaterale.
  • Ruotare il viso di circa 30 gradi verso il lato senza presenza di disturbo.
  • Flettere leggermente il collo, dirigendo l’allungamento in avanti e verso il lato non interessato.
  • Per un allungamento più pronunciato: tenere la posizione descritta sopra, afferrare il polso del braccio del lato dolente, dietro la schiena, e tirare leggermente.

Infine, se il dolore persiste, possiamo ricorrere a dei prodotti antinfiammatori e antidolorifici quali:

DIABASI® ESSENTHIA TOUCH4HOT: durante il massaggio svolge un’azione riscaldante mentre, applicato alla fine del massaggio, aiuta ad alleviare il dolore.

DIABASI® ESSENTHIA WINTERGREEN: ad azione antinfiammatoria e antidolorifica, molto utile se applicato alla fine di un trattamento tecnico.

DIABASI® ESSENTHIA ABETE BIANCO: da applicare direttamente sul punto, in presenza di punti trigger.

DIABASI® ESSENTHIA ROSMARINO E LAVANDA: ad azione miorilassante e decontratturante utile per riscaldare la zona, sempre con frizioni veloci da applicare, alla fine di un massaggio, sulla parte muscolare interessata o per un massaggio distensivo intero.

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