COS’È LO STRETCHING?
Il termine stretching deriva dal verbo inglese to stretch, che significa allungamento.
Viene principalmente utilizzato nello sport per indicare una serie di esercizi fisici mirati al miglioramento della flessibilità muscolare.
Può essere inserito all’interno di altri sport oppure può essere praticato come attività fisica autonoma.
Negli anni lo stretching è stato sottoposto a diversi studi, intorno ai quali sono state sviluppate teorie e tecniche di applicazione.
Questa attività, come abbiamo già detto, si basa sull’allungamento muscolare ed ha come finalità quella di prevenire infortuni che quella di recupero post allenamento.
Lo stretching è quindi un allungamento di tipo statico in cui si ricerca lentamente la posizione di allungamento mantenendola per un certo periodo di tempo.
Grazie allo stretching si ottiene una fase di rilassamento e di recupero elastico muscolare.
Ma quali sono le caratteristiche fondamentali per eseguire in maniera corretta lo stretching?
- Respirazione corretta
- Rilassamento
- Percezione del proprio corpo
IMPORTANZA DELLO STRETCHING
Per lo sportivo lo strenching è molto importante in quanto va a completare l’attività fisica svolta.
La maggior parte delle persone sottovaluta lo stretching e lo ritiene meno importante rispetto alla disciplina che sta praticando, commettendo così un grosso errore!
Lo stretching all’inizio dell’allenamento serve per preparare i muscoli allo sforzo in maniera graduale
Lo stretching a fine allenamento è utile per chiudere la sessione lasciando la muscolatura distesa
Lo stretching, effettuato da chi non pratica molto sport, è un’ottima arma per combattere dolorini e piccoli fastidi causati dallo stile di vita sedentario. Migliora l’effetto gambe stanche e pesanti, mal di schiena, dolore alle spalle, rigidità nel movimento. Contribuisce inoltre ad avere un corpo più fluido e leggero, libero di muoversi in armonia.
ORIGINI DELLO STRETCHING
Lo stretching ha radici soprattutto orientali, ma in occidente, grazie anche alla neurofisiologia, si sono messe a punto diverse tecniche in grado di accrescere la libertà di movimento delle singole articolazioni.
Il pioniere ed inventore di tutto ciò è il dottor Herman Kabat, neurofisiologo ed ideatore del metodo P.N.F. (facilitazione propriocettiva neuromuscolare).
Tra gli sperimentatori più conosciuti troviamo l’americano Bob Anderson, insegnante di ginnastica, che ha perfezionato il metodo della “tensione dura”.
TIPI DI STRETCHING
Possiamo definire diverse tipologie di stretching, a seconda della dinamica che scegliamo di utilizzare:
- Stretching balistico: serie di allungamenti ripetuti in maniera ritmica, con molleggi, per arrivare oltre il range of motion (ROM) attivo dell’articolazione
- Stretching dinamico: oscillazione degli arti e del busto, in maniera lenta e controllata, senza ricorrere a slanci e scatti
- Stretching statico passivo: viene svolto mediante il supporto di un partner, di uno specialista o attraverso l’utilizzo di piccoli attrezzi
- Stretching statico attivo: si assume e si mantiene la posizione rilassando il muscolo interessato per un tempo di 20-30 secondi, senza l’auito di un partner
- Stretching isometrico: si compone di quattro fasi. Allungamento massimo, graduale e lento del muscolo. Contrazione isometrica di circa 15-20 secondi. Rilassamento di 5 secondi. Ulteriore allungamento del muscolo, contratto precedentemente, per almeno 30 secondi
STRETCHING E MERIDIANI
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, lungo il corpo umano scorrono dei canali energetici chiamati meridiani, simili a vasi sanguigni o arterie che formano un sistema organico. Stiamo parlando di flussi energetici di materia fine che non vengono riscontrati direttamente a livello sensoriale. I principali meridiani presenti sul corpo sono dodici:
- meridiano del rene
- meridiano della vescica
- meridiano del polmone
- meridiano dell’intestino crasso
- meridiano del fegato
- meridiano della cistifellea
- meridiano di milza-pancreas
- meridiano dello stomaco
- meridiano del cuore
- meridiano dell’intestino tenue
- meridiano del pericardio
- meridiano del triplice riscaldatore
Ogni meridiano è collegato ad un organo che, a sua volta, è collegato ad un elemento. Secondo la MTC gli elementi sono cinque:
- Stomaco
- Legno
- Fuoco
- Metallo
- Acqua
I meridiani hanno la funzione di trasportare energia e quando questa scorre fluida si ha una condizione di benessere generale dell’organismo.
Al contrario, quando l’affluenza dell’energia viene rallentata, creando cos’ dei blocchi, il corpo può andare in contro alla formazione di malattie.
Come abbiamo già detto i meridiani sono collegati a degli organi e quindi ad elementi, che sono altrettanto collegati fra loro, quindi, quando l’energia si “blocca” in un determinato organo, facente parte di un determinato elemento, a lungo andare potrebbe “danneggiare” anche altri elementi ad esso collegati.
Riportiamo in seguito un piccolo esempio per capire meglio come sono collegati gli elementi tra loro, ricordando che sono uniti da un ciclo continuo:
-terra-legno-fuoco-metallo-acqua-
Ecco perché diventa molto importante la prevenzione.
Ma come posso mantenere fluida l’energia che scorre attraverso i meridiani del corpo per mantenere uno stato di salute?
Sicuramente svolgendo ogni mattina, preferibilmente a stomaco vuoto, una serie di sequenza di stretching dei meridiani che manterranno la muscolatura distesa senza che questa vada a premere sopra i canali energetici, bloccandoli, e permettendo così all’energia di scorrere in maniera fluida.
BENEFICI
I benefici che apporta lo stretching al corpo sono tanti e possono goderne tutti, atleti e non atleti, a patto che questo sia eseguito nella maniera corretta, con impegno e costanza.
Dal punto di vista muscolare e tendineo, lo stretching aumenta la flessibilità e l’elasticità della muscolatura e della parte tendinea rendendo più ampi e agevoli i movimenti quotidiani.
Lo stretching va effettuato anche se si soffre di ricorrenti dolori o indolenzimenti sia sulla parte muscolare che su quella articolare.
Svolge anche un prezioso effetto sulle articolazioni, infatti ne aumenta la lubrificazione e le mantiene in salute.
Anche il sistema cardiocircolatorio e respiratorio, trovano grande giovamento in seguito alla pratica dello stretching, in quanto questa diminuisce la pressione arteriosa, favorisce la circolazione e migliora la respirazione aumentando così anche la capacità polmonare.
Infine, ma non meno importate, lo stretching svolge un ottimo lavoro positivo sul sistema nervoso, svolge anche straordinari effetti positivi sull’umore, dopo aver praticato una sessione di stretching ci si sente rigenerati dallo stress mentale e fisico e si ha una diversa consapevolezza del proprio corpo.
CONTROINDICAZIONI
Dopo aver valutato i numerosi benefici che apporta a corpo e mente una buona sessione di stretching, ora vediamo cosa dobbiamo evitare e quando dobbiamo evitare di praticarlo:
- Fretta: è bene eseguire lo stretching con calma e concentrazione in modo che questo rimanga sicuro e non crei danno
- Forte stanchezza: in seguito ad un allenamento estremo che ci lascia senza forze, aspettare ed eseguire lo stretching al freddo, magari anche sudati, può essere molto dannoso
- Scarsa concentrazione: quando ci si accorge di avere poca concentrazione è meglio evitare di fare stretching per non commettere errori che portino a danno
- Trauma in fase acuta: quando vi è la presenza di un trauma che genera un dolore muscolare o tendineo
- In seguito ad un trauma: eseguire lo stretching solo se si è certi di essere guariti
- Superfici: se non si dispone del giusto spazio o di una superficie adatta evitare di fare stretching finchè non si trova il posto adeguato
- Abbigliamento: indossare abiti comodi che permettano la corretta esecuzione dello stretching
- Dolore: non arrivare mai ad allungare la parte finchè questa non provochi dolore
- Posture: si raccomanda di eseguire lo stretching mantenendo le giuste posture con il corpo al fine di non provacare dei danni
- Esercizi semplici: soprattutto per chi è alle prime armi, si consiglia di non strafare con posture troppo difficili
- Stretching al risveglio: se anche in questo caso si è alle prime armi si consiglia di riscaldarsi leggermente prima di eseguire lo stretching
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Disclaimer:
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