IL MASSAGGIO, LE EMOZIONI E I SENTIMENTI – PARTE QUINTA

Gen 7, 2015

Saggio di Duilio La Tegola 
Direttore e Fondatore
della Scuola Nazionale di Massaggio Diabasi

IL MASSAGGIO, LE EMOZIONI E I SENTIMENTI – PARTE QUINTA di 50

Vale lo stesso per l’adulto, essendo questo il primo linguaggio appreso in vita e l’unico linguaggio già patrimonio del proprio codice genetico, si pensi agli istinti degli animali che in qualche modo comunicano fra loro, e non certo verbalmente, o al rapporto tra mamma e figlio di ogni regno naturale. L’emozione è il linguaggio sempre attivo, perché racchiuso nella memoria umana e nella necessità di esibire ciò che si sente, per afferrare a sé il tempo e lo spazio della vita. Sentire, senza che nessun’altro lo sappia, è come non sentire, ed è tipicamente umana la bramosia di trovare ingegni creatori che sanno esprimere ciò che sentono meglio di altri, per trarne probabilmente esempio e conferma delle umane possibilità.

Un odore in un istante ci regala un’immagine del nostro passato, un momento di vita o un luogo che quella particolare esalazione permette di collegare nella nostra memoria, così agiscono anche le emozioni su un diverso piano, collegandoci ai nostri sentimenti.

Se all’adulto vogliamo comunicare certe cose o se dall’adulto vogliamo comprenderne delle altre, non ci resta che ritrovare, o se necessario sperimentare, l’antico linguaggio che sconvenientemente abbiamo recluso in una gabbia dalle fitte sbarre mentali.

Si comprende ora l’importanza del massaggio che è corpo e emozione. Spiegherò meglio poi.

Ma quando leggiamo o pronunciamo il nome di un massaggio o di una tecnica olistica o del linguaggio scientifico, spesso non facciamo troppo caso al significato delle parole che lo compongono. Quello che può colpirci, che può raggiungere le nostre raffigurazioni può essere un semplice accenno a qualcosa in cui crediamo o speriamo, così ne restiamo affascinati.

Parole come energia, chakra, olistico, orientale, emozionale, terapeutico, psicosomatico, bioenergetico, naturale, funzionale, ayurvedico, stress, conflitto, trauma, tutte molto in uso in tempi recenti, spesso riempiono il nome di una o di un’altra disciplina e ne determinano la definizione.

Parlare in questi termini è diventato per noi ovvio alla stregua di parole magiche come anima o inconscio e ormai, ritenendole esatte pur senza conoscerle con precisione, le stimiamo valide a priori.

Per capire la confusione e gli equivoci che derivano da una tale presa di coscienza, dovuta più a una sorta di necessità che a una chiara comprensione delle cose, avviciniamoci a una parola molto più semplice e che in teoria dovremmo conoscere perfettamente, la parola “rilassamento”.

Proviamo anche noi ancor prima di proseguire con la lettura a rispondere, come l’esercizio precedente, alla seguente domanda; cos’è il rilassamento? Oppure facilitiamoci il compito chiedendo cos’è per ognuno di noi personalmente, il rilassamento.

E’ certamente capitato all’operatore del Massaggio la richiesta di un trattamento rilassante, probabilmente perché la persona sentiva dentro sé una serie di estenuanti cogitazioni o sintomi fisici d’ogni sorta dovuti alle più disparate vicissitudini in vita. In tutta sicurezza la risposta dell’operatore ha confermato l’efficacia del trattamento in tale senso.

Ora stando alla medicina il rilassamento è una condizione muscolare di riposo, stando alla psicologia è una condizione della mente svuotata da impegni e faticose attività, senza pensieri, soprattutto senza pensieri cupi. Il vocabolario definisce il rilassamento come una situazione di distensione di corpo e spirito. Ma molti persone sostengono di rilassarsi facendo attività o impegnando il pensiero e il corpo, chi leggendo romanzi, chi ascoltando musica, chi con attività manuali, chi con attività sportiva, chi con un bagno profumato e candele da ogni parte, chi ricevendo e chi praticando un massaggio. Il rilassamento è una questione estremamente personale e la parola non ha alcun significato se non si comprendono le reali esigenze soggettive, il rilassamento non è uno standard, è un continuo mutamento.

Quindi non possiamo ritenere certo che il trattamento che pratichiamo sia in assoluto rilassante per tutti, proprio per questo non dobbiamo stupirci se a qualcuno non piace la nostra proposta e non dobbiamo meravigliarci se non rilassa un massaggio che noi riteniamo assolutamente rilassante.

…Segue  nella PARTE  SESTA 
…Rileggi la PARTE QUARTA

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Duilio La Tegola, Fondatore e Direttore della Scuola Diabasi


Copyright: IL MASSAGGIO, LE EMOZIONI E I SENTIMENTI, Duilio La Tegola 2014

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