Tecniche di riflessologia plantare: le principali 4

Feb 24, 2020

1. Tecniche di riflessologia plantare: quali e quante sono?

La Riflessologia Plantare è antichissima e appartiene a differenti culture.  Diversi documenti storici considerano il massaggio riflesso del piede come originario della cultura  cinese circa a 5.000 anni fa.

Le loro mappe appartengono alla Scuola ON ZON SU (Massaggio Tradizionale Cinese) e sono molto diversi a quelli di base anatomica, più diffusi nella riflessologia plantare moderna.

La Riflessologia plantare è il massaggio base che porta ad un profondo rilassamento e ad una intensa sensazione di benessere; in questo stato è più facile disintossicarsi da cattivi stati d’animo che nuocciono al corpo e rafforzare le naturali autodifese dell’organismo.

I piedi sono una tra le parti più importanti del corpo, eppure sovente sono i più trascurati, soprattutto negli uomini. E’ proprio attraverso il massaggio dei piedi che si possono alleviare fastidi che si manifestano in tutto il corpo per ritrovare il benessere totale.

La Riflessologia plantare è un massaggio fatto con i pollici delle mani sulla pianta del piede e serve a riequilibrare l’energia e il benessere del corpo. Nei piedi sono presenti molte terminazioni nervose che, se stimolate, inviano al cervello degli input per farci stare meglio.

Esiste una mappa dei punti riflessi, cioè i punti della pianta dei piedi collegati alle parti del corpo, su cui il riflessologo può lavorare esercitando delle pressioni che stimolano effetti benefici.

Tra i primi effetti che si possono percepire dopo un trattamento di riflessologia plantare c’è un formidabile senso di rilassamento: le tensioni si allentano, la circolazione migliora, i piedi sono “più leggeri”.

La tecnica usata nel corso di una seduta di riflessologia plantare non è paragonabile a nessun’altra forma di massaggio. Infatti se un riflessologo plantare non applica le varie tecniche in maniera impeccabile non avrà mai l’indispensabile sensibilità del suo tocco.

Un riflessologo ortodosso nel manipolare i piedi non userà strumenti, oli o creme ma si preoccuperà di sviluppare una grande sensibilità nell uso tattile delle sue dita.

Una buona sistemazione per il ricevente è una poltrona di tipo reclinabile, mentre al riflessologo converrebbe usare una sedia da ufficio, in quanto le rotelle gli consentono di muoversi in maniera piu agevole nelle varie posizioni di lavoro.

2. Tecniche di base della riflessologia plantare

Il Riflessologo plantare solitamente decide di usare quattro tecniche operative di base in modo da sviluppare una buona sensibilità conservando contemporaneamente energia in quanto compie uno sforzo minore nel momento in cui agisce sulle aree di riflesso. Le quattro tecniche principali sono:

1. Tecnica base del pollice;

2. Tecnica delle dita;

3. Tecnica di aggancio e rientro del pollice;

4. Tecnica di rotazione di Riflesso;

Oltre ad imparare a usare bene queste tecniche il massaggiatore dovrebbe preoccuparsi che i suoi riceventi tengano i piedi nella posizione piu appropriata e soprattutto è obbligato ad avere dimestichezza con le tecniche ausiliare di posizionamento, che gli consentiranno di ottenere un effetto combinato e di fare quindi un lavoro molto più efficace.

3. Tecnica base di posizionamento

Il massaggiatore in questa tecnica tiene il palmo della mano di posizionamento contro il metatarso mentre con le dita della mano copre leggermente quelle del piede, in modo da avere il controllo su di esso.

4. Tecnica base del pollice

In questa tecnica il massaggiatore usa il lato mediano del pollice, il quale corrisponde all’interno del piede mentre il lato laterale è collegato all’ esterno del piede.

Un elemento importante di questa tecnica è un buon uso dello scorrimento che si ottiene con un buon piegamento della prima articolazione del pollice.

Inoltre è importante combinare l’effetto dell’ azione a leva,che si ottiene attraverso una leggera pressione di quattro dita della mano che massaggia e cosi il piede verrà a trovarsi tra il pollice e le altre dita.

5. Azione a leva

Un esempio di azione a leva si può vedere nella pratica mettendo il pollice destro sull’avambraccio sinistro e facendolo scorrere in modo che le dita non tocchino il braccio.

Successivamente si mettono le dita della mano operatrice sotto il braccio per un’azione di leva in opposizione al pollice, il quale verrà fatto scorrere lasciando che le dita seguano il movimento: l effetto sarà quello di esercitare una pressione maggiore e questa è l’azione a leva!

Facendo molta pratica il massaggiatore otterrà una pressione uniforme; su questa tecnica si fonda buona parte della carriera di un riflessologo plantare,il quale sviluppando questa e anche le altre sarà capace di centrare le aree di riflesso, necessarie per un trattamento efficace.

6. Tecnica delle dita

Anche questa tecnica per essere appresa da parte del massaggiatore ha bisogno di tanta pratica; l’oggetto di essa è uguale al pollice e cioè ottenere un movimento strisciante per mezzo di piccoli passi esercitando una pressione costante indirizzata in avanti.

Solo un dito compie questo movimento e in genere si usa l’indice, mentre le altre dita rinforzeranno l’azione a leva di esso; in genere la difficoltà che incontra un massaggiatore, e che potrà superare solo grazie a tanta pratica, è quella di piegare la prima falange del dito.

Quando si lavora su un’area il massaggiatore dovrà tenere il dito operatore parallelo a quella superficie effettuando piccoli passi e agendo cosi su molti effetti benefici e dovrà evitare graffiature e affondamenti delle unghia nella pelle.

Infine è importante sapere che un riflesso delicato deve essere stimolato da varie direzioni e cioè dall’alto,dal basso e attraverso.

Spesso muoversi in un’area in una sola direzione, non produrrà una particolare sensibilità,invece ritornando indietro nella direzione opposta l effetto sarà più facilmente avvertito!

7. Tecnica di aggancio e rientro del pollice

Quando un massaggiatore riesce gradualmente a fare progressi con la tecnica della riflessologia plantare riesce a comprendere che ci sono talune aree di intervento che richiedono molta precisione e quindi sarà bene usare la tecnica di aggancio e rientro anche denominata a calabrone; quest’ultimo in genere si posa sul braccio e affonda il pungiglione nella carne.

Il tipo di azione che effettuerà il massaggiatore con il suo pollice sarà simile e cioè farà un aggancio e poi un movimento di rientro all’indietro. Quindi una volta collocato il pollice su un punto riflesso del piede bisogna affondare dentro con esso e poi tornare indietro,quindi aggancio e rientro.

Considerando che questa tecnica richiede un’azione ad ago sarà molto rilevante l’effetto a leva e per ottenere un risultato perfetto si useranno sia il polso che le dita.

8. Rotazione di riflesso

Questa tecnica risulta molto utile nel momento in cui il massaggiatore opera su un punto delicato. Innanzitutto bisogna entrare ad ago nella parte e si deve esercitare una pressione con il pollice.

Successivamente si prende il piede con la mano di posizionamento e lo si piega con cautela contro il pollice. Ovviamente lo si piega molte volte per avere maggiore pressione nel punto di riflesso e si muove lentamente il pollice in quella zona, stando  attenti a considerare il livello di sopportazione del dolore del ricevente e cercando di non affondare l’ unghia nella pelle del cliente.

Questa tecnica si può effettuare sia con la mano  destra che con la sinistra e in generale il massaggiatore, qualunque tecnica userà, dovrà sempre controllare l ‘espressione della persona che sta trattando e se è il caso dovrà modificare la pressione che sta esercitando in quel momento.

L’obiettivo a cui dovrebbe puntare ogni  riflessologo plantare è il totale benessere e sollievo del ricevente, anche attraverso quel fenomeno chiamato dolore di rilassamento!

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